RECUPERATORI DI CALORE

IMPIANTI DI RECUPERO ENERGETICO

Questi dispositivi utilizzano la quantità di calore contenuto nei gas di combustione per ottenere la valorizzazione energetica dei rifiuti.

A seconda delle specifiche esigenze, il calore messo a disposizione da un impianto di incenerimento può essere così utilizzato per produrre acqua calda, acqua surriscaldata, vapore ad alta o bassa pressione o per riscaldare olio diatermico.

Possono sia integrare che sostituire le prestazioni di una tradizionale caldaia funzionante con combustibili convenzionali. Se si pensa che il costo di questi ultimi è in costante aumento, si può ben capire che il recupero del calore dai fumi dell’incenerimento, oltre ad essere condizione necessaria per soddisfare le prescrizioni di legge vigenti, diventa effettivamente un elemento determinante per la riduzione dei costi di gestione. Non è raro infatti il caso in cui il costo dell’investimento iniziale possa essere ammortizzato in un lasso di tempo relativamente breve.

I diversi modelli in produzione vengono forniti completi dei dispositivi e delle tecnologie adatti a una loro piena funzionalità. La loro progettazione, la costruzione e la strumentazione in dotazione seguono in ogni dettaglio le norme e le prescrizioni di sicurezza vigenti.

IMPIANTI DI DEPURAZIONE FUMI

Gli impianti di incenerimento installati dalla Ciroldi S.p.A. possono essere corredati di idonei sistemi di trattamento fumi, che sono di due tipi:

  • a secco;
  • ad umido.

 Per l’ abbattimento delle sostanze inquinanti contenute quali polveri, cloro, zolfo, metalli pesanti ecc., i sistemi adottati sono generalmente del tipo a secco, con iniezione di idoneo reagente (bicarbonato) e filtrazione successiva.

Il raffreddamento dei fumi, indispensabile prima del trattamento, può consentire il recupero di calore, sotto forma di vapore o per il riscaldamento di olio diatermico o acqua.

Per il trattamento dei fumi provenienti da piccoli e medi inceneritori per rifiuti organici non clorurati, quali ad esempio le carcasse animali o gli scarti di macellazione, in cui l’inquinante da abbattere è quasi esclusivamente costituito dal articolato, la Ciroldi ha messo a punto e brevettato uno scrubber speciale, denominato “SmokeBlock”, installabile direttamente sul camino del forno, con enormi vantaggi sia per i costi di installazione, gestione, spazio occupato e consumo energetico.

DISPOSITIVO DI DEPURAZIONE ‘AD UMIDO’ SMOKEBLOCK

COS’E’

L’impianto di abbattimento ad umido brevettato “Smokeblock” è stato specificatamente ideato per applicazioni sui fumi caldi provenienti da forni inceneritori in cui l’unico inquinante degno di nota da abbattere sia costituito da particolato con distribuzione granulometrica medio – fine.

DESCRIZIONE

DISPOSITIVO DI DEPURAZIONE ‘SMOKEBLOCK’

Il dispositivo “Smokecblock” è costituito fondamentalmente da una camera di lavaggio installata in serie sul camino, che viene attivata all’avviamento dell’impianto di termodistruzione, all’inizio del preriscaldo della camera di postcombustione, e rimane in funzione per tutto il ciclo di termodistruzione, fino all’arresto dell’impianto a raffreddamento avvenuto.

Il principio di funzionamento dello “Smokeblock” si basa sulla capacità di abbattimento di un sistema combinato costituito da una colonna di lavaggio a spruzzo di tipo classico all’interno della quale una serie di “barriere” d’acqua finemente polverizzata investe l’intera sezione di passaggio dei fumi e bagna le polveri trascinate dal flusso gassoso, separandole dallo stesso; le particelle solide vengono così spinte in una zona periferica del dispositivo da dove vengono evacuate insieme al liquido in eccesso.
L’acqua utilizzata per il lavaggio viene stoccata in un apposito contenitore chiuso dal quale viene fatta circolare, dopo sedimentazione, tramite una pompa centrifuga.
Il sistema opera quindi a “ciclo chiuso” senza alcun ricambio d’acqua che non sia quello dovuto al reintegro della frazione persa per evaporazione.

I residui solidi della depurazione restano pertanto stoccati all’interno del suddetto contenitore. Lo smaltimento di tali residui, alla stregua delle ceneri risultanti dal processo di incenerimento, dovrà essere eseguito in accordo alle normative vigenti.
Lo “Smokeblock” si caratterizza per
non richiedere spazi aggiuntivi, se non quello (modesto) dove alloggiare il serbatoio. Una eventuale altezza limitata del locale non pone problemi operativi e di manutenzione.
• la sua estrema semplicità di funzionamento e per i costi di manutenzione minimi.
consumi di energia elettrica decisamente bassi.
rumorosità bassissima o del tutto nulla
costi di installazione significativamente contenuti.

DISPOSITIVO DI DEPURAZIONE ‘A SECCO’

COS’E?

Rappresenta la soluzione più completa di trattamento delle emissioni gassose in quanto, anche grazie alla sua versatilità, è in grado di fornire prestazioni capaci di soddisfare anche i più restrittivi limiti imposti dalle normative vigenti in materia,

DESCRIZIONE

La sezione di depurazione dei fumi, che deve obbligatoriamente prevedere il preventivo raffreddamento dei gas da depurare e viene quindi posta a valle di uno scambiatore di calore, è preferibilmente costituita da una batteria di filtrazione a maniche preceduta da un reattore di neutralizzazione a secco alimentato, ad opera di opportuno sistema di stoccaggio, macinazione e dosaggio, con reagenti chimici specifici – solitamente bicarbonato di sodio em carbni attivi in base al processo di chemiassorbimento “Neutrec®” SOLVAY – rivolto all’abbattimento in primo luogo di SO2, HCl, HF e più in generale alle componenti acide delle emissioni,oltre che dei metalli pesanti e dei composti organici complesso e clorurati (IPA e diossine)

Un sistema automatico di pulizia (aria compressa a 7 bar in controcorrente comandato da apposito quadro di controllo secondo cicli programmabili e in funzione della depressione differenziale monte – valle dei filtri) provvede a mantenere stabili ed efficaci i processi di chemiassorbimento e di filtrazione nonché l’evacuazione dei fumi; le coclee di fondo del filtro e la valvola di scarico garantiscono l’evacuazione delle polveri captate e dei prodotti risultanti dal processo di neutralizzazione.

Un aspiratore finale dei fumi, dotato di valvola modulante a settori radiali comandata da un sistema di rilevazione della depressione all’uscita della camera di postcombustione, garantisce una regolare evacuazione degli stessi, mantenendo l’inceneritore a depressione costante e in funzione del valore impostato sullo strumento di regolazione.

Un camino finale di processo scarica i fumi in atmosfera ad una temperatura superiore ai 130°C (condizione che garantisce l’assenza di pennacchio visibile) con una velocità di efflusso allo sbocco > 15 m/s.